ormai

De Chirico
Ormai è sicuro, il mondo non esiste
la sua materia labile che si trasforma
in gioia o dannazione. Quella parete
quella parete, quella strada, quel muro,
quell'occasione infetta che è nella mia testa.
I pensierini. Il tempo.
Mi scivola via l'anima
e io non la trattengo.

inutile

Tung Yue Nang - qui -
È inutile fare sforzi
diventare piú adulti piú maturi
interessarsi alle tante sorti
del mondo nei giornali
e intanto guardare con sensi approssimati
scomparse e ricomparse
dentro e fuori e i minuscoli regali
della memoria inacidita
nelle scatole e nelle scatolette.

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La memoria è anche conforto, con la memoria ci sentiamo interi.

pioggia

serena vasta
La pioggia mi riporta
i pezzi dispersi
degli amici, spinge in basso i voli
troppo alti, dà lentezza alle fughe e chiude
al di qua delle finestre finalmente
il tempo.

La lluvia me trae de nuevo
los fragmentos perdidos
de los amigos, empuja hacia abajo
los vuelos demasiado altos, refrena las fugas
y obtura finalmente ante las ventanas
el tiempo.


cielo

Maledetto sia lui, gozzoviglia di nuvole,
cielo affogato! Era proprio lassù
che doveva compiersi la mia somiglianza,
lassù così in alto, nel mutamento impalpabile
doveva avvenire la processione dei mali.
I miei occhi guardano il cielo ogni momento,
persino di notte, per vedere la minaccia
visibile, densissima e cupa. Ma spesso vedono
azzurri così vasti da far sentire la vergogna
del sospetto. Eppure so dal battito del mio cuore
cosa si nasconde dietro lo splendore, come
in un attimo la luce verrà scansata
dal bianco opaco, dalla tronfia corpulenza
di una nuvola e come di nuovo
verrà evocata la palude.

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Leonardo Cremonini Le couchant à  la vitre,1988

Arrivano, lentamente e pesanti da lontano
premendo contro il sole, spinte dal silenzio
mammone tettone; ma se resta anche un solo pezzo
azzurro io, gelosa del vuoto, mi agito e le chiamo
alla conquista e corro da una finestra
all'altra a spiare dietro le cupole finchè
un'antenna che trema mi promette la tempesta.

tentazioni

fotart
               Quante tentazioni attraverso
                nel percorso tra la camera
                e la cucina, tra la cucina
                e il cesso. Una macchia
                sul muro, un pezzo di carta
                caduto in terra,un bicchiere d'acqua,
                un guardar dalla finestra,
                ciao alla vicina,
                una carezza alla gattina.
                Così dimentico sempre
                l'idea principale, mi perdo
                per strada, mi scompongo
                giorno per giorno ed è vano
                tentare qualsiasi ritorno.



Cuántas tentaciones atravieso
en el recorrido entre la pieza
y la cocina, entre la cocina
y el baño. Una mancha
en la pared, un pedazo de papel
caído en el piso, un vaso de agua,
un mirar por la ventana,
hola a la vecina,
una caricia a la gatita.
Así olvido siempre
la idea principal, me pierdo
por el camino, me desarmo
día a día, y en vano

cuore

Paulette Tavormina
qui 
Sì, sì, come l'altr'anno, tra il ventitré
e il ventiquattro giugno, quando sentivo il cuore
crescermi e irradiarsi, cuore in solstizio,
in espansione massima di luce.
Tutti quei raggi allora - ricordo che mangiavo
ciliegie enormi e quasi troppo dolci -
avevano un approdo, anche se lontanissimo
e insicuro. Ma adesso cosa mi invento
per questo cuore che si ripete
così ubbidiente alla stagione,
dove lo mando adesso, in quale vuoto?

frenetica luce

Rothko - qui -
Frenetica luce smisurata
che piaga i muri e triplica le ombre,
che crepita nel sonno e nel mio corpo penetra
e dalle stanze chiuse lo distoglie
perché sia esposto al vanto del mattino.

Ecco la vivida materia
che si solleva e scalpita;
carri veloci, inseguimenti e guerre
e per il cuore alte ceremonie.

Ma dove sono i corpi, i mie compagni?
Lenti e domenicali si stiracchiano
e dopo un bagno lungo che li imbambola
stanchi si chiudono al buio dei giornali.

eden

pompei

L' Eden
Mi hanno mandato via?
E io me lo rifaccio.
E visto che ci sono lo miglioro.









Pompei,
Casa dei cubicoli floreali o del frutteto


 

casa

Patrizia Cavalli

«Ecco, l’amore è un po’ come questa casa, scomoda, difficile, per niente funzionale. Stanze quasi tutte uguali, con un tavolo, qualche sedia, una poltrona, un divano per sdraiarsi e ovunque l’inerzia padronale degli oggetti. Ma certe sere, un po’ ebbra, con tutte le mie belle luci accese guardo questa casa, la guardo e mi commuove».

amore

Patrizia Cavalli
«L’amore, che è la cosa più naturale al mondo, è anche la più cerebrale. E infatti lo riconosci solo quando entra nel tuo pensiero e ci resta. Un’inesausta immaginazione ragionante senza alcun esito pratico ai fini del piacere, e da cui però non ci si può sottrarre. Ricorda Dante? Amor che nella mente mi ragiona... E’ per questo che è necessario fare l’amore. Gli unici momenti in cui si smette di pensare a chi si ama è quando si è tra le sue braccia. Un gran riposo, anche fisico. Persi in quel vasto paesaggio che è il corpo amato, ci dimentichiamo delle nostre singolarità corporee, belle o brutte che siano».