vedevo

Pure scoprendo che quello che vedevo,

e lo vedevo in te amore amato

in verità non c’è, non c’è mai stato,

forse per questo è meno vero? No,

continua ad essere vero, e non perché

così mi era sembrato, non si tratta

di soggettività. Nessuno infatti

avrebbe in sé alcuna qualità

se non fosse per quel sentire che spinge

a concepire mischiandosi all’oggetto

un pensiero commosso per cui la nostra mente

intenerita fa che la morte venga differita,

almeno per un po’, giocando a questo

o a quello, prestando al giocatore

opaco il suo fervore, anche inventato.