Perdere tempo, questo è il mio mestiere. E il bello è perdere quel che non si ha. Ho perso tempo e certo non l’avevo ma io perdendo prendo, anzi ricevo, lusso supremo, la mia immortalità. Altro non voglio infatti che essere immortale, qui in questa terra essere immortale. Sospesa in mezzo al tempo, non più mio, essere nel mio essere, esposta e già finita, chiusa animale che certo non risorge, giocando alle parole, sono l’inizio. | Ce n’était pas cela mon métier peut-être ? Perdre du temps, voilà mon métier et le plus beau c’est bien de perdre ce qu’on n’a pas. J’ai perdu du temps que certes je n’avais pas mais en perdant je prends, mieux, je reçois, luxe suprême, mon immortalité. Je ne veux rien d’autre au vrai qu’être immortelle Ici sur cette terre je veux être immortelle. Suspendue au cœur du temps, qui ne serait plus mien, être dans mon être, exposée et comme finie déjà, animale renfermée et qui jamais ne renaît, en jouant sur les mots, je suis le commencement.
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A me la poesia serve per essere immortale. Non nel senso dei posteri, per carità. Ma a essere immortale lì per lì, mentre scrivo. Mi salva dal tempo, mi restituisce l'interezza, scorre la mia ansia. E poi, questo infine l'ho capito, è l'unica cosa che riesco a fare senza sofferenza.
Ah, ma è evidente, muoio,
Sto per morire, che siano giorni
o anni, sto per morire,
muoio. Lo fanno tutti,
dovrò farlo anch'io. Sì, mi conformo
alla regola banale. Però intanto,
tra un sonno e l'altro finché esiste il sonno
(solo chi è in vita gode del suo sonno)
guardando il cielo, girando gli occhi
intorno, in questi istanti incerti
io sono certamente un'immortale.
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L’educazione permette di mangiare
con educazione e permette
altre cose; ma se vuoi volare
le ali si hanno o non si hanno.
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Eternità e morte insieme mi minacciano nessuna delle due conosco nessuna delle due conoscerò. | Éternité et mort ensemble me menacent: aucune des deux ne connais, aucune des deux ne connaîtrai. |