partenze - viajes

Hopper
Chi entra in un vagone dà prova di se stesso,
tralascia il corpo, esercita lo spirito,
mette a dormire i sensi, dorme davvero
o li devia in un libro, in un giornale,
o fissa cieco un punto casuale
pur di non confondersi alla mischia.
Ma nella luce bianca.
e cruda sono tutti uguali,
popoli perduti solo affidati
a ciò che una residua vista
potrebbe forse ancora intravedere
che un tempo, non tanto tempo fa,

era una faccia.
 
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youtube Chemical Brothers

Questo tempo sabbatico
prima di una partenza, questo tempo
rubato al tempo, questo tempo non mio
né di altri, il tempo della valigia
e del ritardo, questo lusso sospeso,
questo margine ricco,
quando audace e irresponsabile posso
quello che neanche gli anni mi concedono,
dove accorrono i pensieri più negletti
e sono accolti, e tra un pigiama
e una camicia s'insedia maestoso
ma arrendevole il possibile, dove potrei
persino telefonarti e dichiararmi
folle d'amore, questo unico tempo vero

involontario che ci è dato
per grazia di partenze, questo
non è nient'altro che preghiera.

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Cremonini  Le départ
E sempre dovrò partire
e fare i bagagli
e permettere al mio poco corpo
una corsa che non gli si addice
e prolungare gli inganni e demente
rincorrere tutte le storie anche quelle
che avrebbero preferito un silenzio.
Ma valorose sono le partenze

anche se un imbarazzo spesso le consuma.
 
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Ah, com’è misero il destino dei viaggi
dei milanesi in terre d’oltremare
o in mezzo al mare! Ormai lo so,
lo vedo bene, la gente in viaggio non mi piace. Li preferisco quando stanno fermi
e ripetendosi raggiungono qualche dignità,
come una brutta casa che sta sempre lì,
sempre uguale a se stessa e a poco a poco
diventa un punto stabile per gli occhi
e nella tenerezza degli anni
si prende un posto di necessità.
¡Cuán miserable es el destino de los viajes
de los milaneses en tierras de ultramar
y en medio de los mares! Ahora lo veo,
me doy cuenta, la gente cuando viaja
no me gusta. Prefiero que estén quietos
y al repetirse alcanzan cierta dignidad,
como una casa fea que está siempre ahí,
idéntica a sí misma y poco a poco
se torna un punto estable para la mirada
y en la ternura de los años
se gana un sitio
necesario.